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Premosello e Vogogna, a cui si sono aggiunti quest'anno Aurano e Intragna sono le quattro comunità in cui l'associazione Comuniterrae, Ecomuseo delle Terre di mezzo, hanno ufficialmente partecipato quest'anno alla ottava edizione della Festa transfrontaliera Lo pan ner.
Il sostegno, non solo economico, del Parco Nazionale Val Grande, il supporto delle altre associazioni locali, l'entusiasmo dei tanti volontari hanno reso possibile organizzare queste due giornate, simbolicamente importanti per l'occasione di apertura dei forni locali, ricordando il valore ancestrale del pane e della panificazione collettiva. Non a caso vi è stata anche grande adesione ai momenti conviviali che hanno concluso ovunque la manifestazione.
Una occasione di incontro con singoli cittadini, molti giovani, curiosi di saperne di più non solo sul pane nero e la sua filiera, ma anche sulle finalità di Comuniterrae, a cui si sono aggiunti momenti di contributi e suggerimenti di persone che lavorano sulle ricerche storiche e scambi di informazioni con operatori turistici.
Per Intragna ed Aurano è stata la prima volta: piaciute le pizze, i formaggi, il miele, a ruba il pane nero. Ad Intragna ha riscosso successo l'esposizione di attrezzature tipo bascule, bilance ed impastatrici usate un tempo per la panificazione e la mostra fotografica sui vecchi forni. Ad Aurano ammirate le foto degli alpeggi e dei castagni secolari e i pannelli sul pane nella letteratura.
A Vogogna, con la concomitante partecipatissima Fiera d'autunno e con un simpatico gruppo di francesi provenienti dalla città gemellata con il borgo, il momento clou de Lo pan ner si è svolto nella frazione di Genestredo, con il laboratorio di panificazione, la visita al torchio ristrutturato e la conclusione al circolo.
La maggior partecipazione si è avuta a Colloro di Premosello, dove si concentra un gran numero di forni, i cui titolari hanno dato prova di grande disponibilità. Ormai veterano della manifestazione, il borgo, alle porte di uno degli ingressi « tradizionali » al cuore della Val Grande, si è mobilitato ad accogliere i visitatori con varie iniziativa. Suggestiva la mostra sulla coltivazione della segale, con un momento didattico dedicato alla battitura. Una chicca della giornata il cortometraggio « L'amuar d' Cavraga », che racconta la vita degli ultimi abitanti dell' alpeggio di Capraga, già protagonista del film « La terra buona ».
Le principali finalità di un ecomuseo (valorizzazione dei beni materiali e immateriali del territorio, partecipazione delle comunità, recupero delle tradizioni) erano tutte presenti e l'associazione Comuniterrae non poteva mancare e non mancherà nelle prossime edizioni, a cui si spera di aggiungere qualche altra delle dieci comunità che ne fanno parte.